San Candido, una delle gemme alpine italiane, è un piccolo comune della provincia autonoma di Bolzano immerso nell’Alta Pusteria. Località turistica rinomata, nasconde leggende e storie popolari che ne accrescono fascino e magia.
Le origini del borgo risalgono al 1000 a.C. e vedono diversi protagonisti importanti: a partire dagli Illiri, passando per i Celti ed arrivando, infine, ai Romani, fautori della storica via Aguntum-Vipitenum, che collegava Bolzano a Vipiteno e Innsbruck. Nel VI secolo, il San Candido dell’epoca fu distrutto dagli scontri tra Slavi e Bavari e, solo più tardi, il borgo si sviluppò come centro religioso alle dipendenze di un’antica diocesi della Baviera. Con la prima guerra mondiale, San Candido divenne un grande centro ospedaliero e fu assegnato all’Italia, nonostante fosse destinato di diritto all’Austria (nello stemma, c’è una raffigurazione che ricorda proprio l’antico dominio austriaco).
Da fine novembre ad inizio gennaio, San Candido si colora di rosso e di luci natalizie. Uno degli eventi più attesi nell’anno è quello dei Mercatini di Natale, che si svolgono proprio nel centro del borgo creando un pittoresco ambiente che emana gioia e calore. Il mercatino è composto esclusivamente da casette di legno, con artigiani locali che espongono, fieri, le proprie creazioni, e specialità culinarie locali: intagliatori di legno, mastri cappellai da generazioni, macellai e lattai. Sempre a gennaio, la città ospita una gara, tra le più caratteristiche del mondo: il Festival delle sculture di neve, durante il quale, artisti del luogo, armati di filo spinato, seghe e palette, intagliano il ghiaccio con maestria ed eleganza, dando libero sfogo a creatività e fantasia.
E dopo una giornata tra sculture di ghiaccio e freestyle in snowboard, sedetevi a tavola, per deliziare il palato con le molte specialità locali. Iniziate dai deliziosi primi, scegliendo tra ravioli con funghi (ricetta tutta Tirolese), zuppa d’orzo con carne affumicata, zuppa di canederli con speck e zuppa di lumache alla meranese. Proseguite il viaggio nel gusto, tra i secondi, baccalà alla trentina e puntine di maiale ai crauti. E sentitevi liberi di concludere con un dolce tipico, come le frittelle di mele, il pandolce di Bolzano (con fichi, datteri, uvetta, scorza d’arancia, pinoli, brandy e rum) e il caratteristico strudel di mele. Non preoccupatevi delle calorie, perché sulla neve si fatica e il freddo snellisce, quindi l’indomani, prima di partire per le escursioni, mettete nello zaino lo Zelten, il pane dolce fruttato, eletto leggenda della gastronomia tipica!
Dobbiaco (6 km), Monguelfo (15 km), Sesto (7 km), Villabassa (9 km), Braies (15 km).
Ufficio turistico: tel. +39 0474 913149; e-mail info@sancandido.info
Comune: tel. +39 0474 912315